Canale per la messa OnLine: Parrocchia Gesù Redentore MO (inattivo al momento)
Orario Celebrazioni Gesù Redentore
Eucaristia domenicale e festiva
Sabato ore 18.00
Domenica e festivi ore 9.30, 11.15 e 19.00
Trasmettiamo il link alla pagina della Caritas in cui vengono indicati i conti predisposti per gli aiuti umanitari al popolo Ucraino: UCRAINA: FERMIAMO LA GUERRA
Nel segno del cammino è iniziata martedì 7 settembre la sagra di Gesù Redentore. Il primo giorno del Triduo di preparazione ha visto quasi 100 persone dirigersi a piedi verso il santuario di Cognento, verso la fonte di quel santo, Geminiano, sotto la cui protezione è nata il 9 settembre del 2001 la parrocchia di Gesù Redentore. Il pellegrinaggio, scandito da letture dal libro dell’Esodo, ha invitato a sentirsi popolo che Dio guarda e ascolta con compassione e perciò chiama fuori dalle sue schiavitù.
Il perdono, chiesto al Signore all’inizio, e poi scambiato reciprocamente fra la gente, ha dato avvio al cammino, interrotto da due tappe. Nella prima è stato forte il richiamo alla fiducia: il popolo di Dio si forma infatti da un uomo, Mosè, che pone la sua fiducia nel Dio della promessa e da Lui riceve fiducia. L’invito ad un dialogo fiducioso con qualche sconosciuto compagno di strada durante il pezzo di cammino successivo ha permesso a molti di conoscere altre persone e di condividere che cosa significhi nella nostra vita di tutti i giorni camminare con Dio e alimentare la fiducia in noi e intorno a noi.
La seconda tappa ha suggerito di vedere nell’indurimento del cuore del Faraone e nelle difficoltà che Mosè deve affrontare le prove con cui il Signore ci prepara a resistere nella crisi, passaggi importanti che temprano e fanno crescere, capaci di produrre “pazienza… virtù provata… speranza” (Rm 5, 3-5). Il cammino successivo ha invitato ciascuno a pensare alle proprie prove e a guardarle come occasioni in cui la grazia di Dio si manifesta nella nostra debolezza.
All’arrivo il gruppo è stato accolto dal saluto di don Franco Malagoli, parroco di Cognento. La breve omelia di don Lorenzo ha invitato tutti a continuare nella vita “gli esercizi” messi in atto nel pellegrinaggio: perdonare e lasciarsi perdonare, camminare con Dio e con gli altri, dialogare, riflettere, fidarsi…
A conclusione del cammino a ciascuno è stata consegnata una piccola conchiglia, metafora fin dall’antichità della nascita e della vita, simbolo del pellegrino e pubblica confessione di fede con l’inizio dei pellegrinaggi a San Giacomo di Campostela: un segno per ricordare la fonte da cui siamo nati a Vita nuova; per ricordare la Chiesa, il suo Vescovo, i suoi preti, chi nella comunità ha dato la vita per il bene di tanti; per ricordare che la vita è un cammino di fiducia e di lotta, la cui meta e certa. Un segno ad accompagnare il cammino di questo nuovo anno pastorale, lasciandoci guidare dal Signore che è nostro pastore e che educa il suo popolo.
Patrizia Comitardi
Guarda le immagini del pellegrinaggio a Cognento
IN PIAZZA, POPOLO CHE DIO EDUCA CON LA PAROLA
Mercoledì 8 settembre, festa della Natività di Maria, secondo giorno del triduo che ci prepara alla Sagra della nostra parrocchia, è stata riproposta l'iniziativa "Vangelo nelle piazze", un momento di ritrovo all'aperto per la comunità, invitata a riunirsi in 4 punti diversi del territorio. Quest’anno un invito speciale è stato fatto ai bambini e ai genitori del catechismo. Ogni incontro è stato condotto da un operatore pastorale affiancato da un catechista. Nonostante il tempo incerto con qualche fulmine all'orizzonte, la serata ha consentito lo svolgimento degli incontri nei parchetti di via Emilio Po, via Newton, via Pignedoli e nella piazza dell’Agorà e, inaspettatamente, l’affluenza è stata piuttosto alta tanto che in alcuni punti di ritrovo la ventina di sedie predisposte non è stata sufficiente a mettere tutti seduti. A partire dai bambini, le persone sono state invitate a scegliere tra gli oggetti disposti su un tappeto (orologio, pane, agenda, padella, cd, cellulare, astuccio etc) quello che meglio rappresentava la loro famiglia in quel momento di vita. Poi la riflessione comune sul vangelo del giorno - la lunga genealogia di Gesù e l'invito a Giuseppe da parte dell'angelo a non temere di prendere come sposa Maria, poiché quello “che è generato in lei viene dallo Spirito Santo” - ha aiutato tutti a comprendere che a Dio piace questa umanità; che la vita, rappresentata dagli oggetti proposti, è la creta che Egli lavora per trasformarci e renderci uomini e donne come Lui desidera; e anche che nelle gioie come nelle difficoltà, nei doni come nei limiti che abbiamo, Dio è con noi in Gesù, nato da una figlia di questa umanità. Si e' così riflettuto sul fatto che Dio ha per tutti un disegno, verso il quale siamo chiamati ad avere fiducia, così come - ha ricordato un bimbo molto attento - ha fatto Abramo con Dio, mettendosi in cammino e continuando ad avere speranza nelle sue promesse. E’ il Signore per primo, infatti, che ci da fiducia, perché ci ama per come siamo, ancor prima che noi decidiamo di fidarci di Lui e di seguirlo.
E’ stato bello il fatto che nel dialogo ognuno - adulto o bambino, persona più o meno presente nell’ambito della parrocchia – è stato in grado di apportare un suo personalissimo contributo alla discussione. In particolare, gli interventi dei bambini sono stati il segno più tangibile della presenza di Dio nel territorio e nelle famiglie giovani della nostra comunità.
Roberta Cantaroni e Cinzia Andreatini
guarda le immagini del vangelo nelle piazze
Bertoli canta Bertoli
Con la curiosità di una che di Pierangelo Bertoli conosceva solamente “il Pescatore”, canzone cantata e ricantata in mille occasioni, venerdì sera ho pensato di andare anch'io al concerto. Arrivo, col mio solito ritardo accademico, e mi siedo in fondo alla platea dove è rimasto qualche posto libero. C'è tanta gente e una bella atmosfera. Sul palco solo due persone: un ragazzo con i capelli lunghi che canta e suona la chitarra (Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo) e a fianco un collega-amico che alterna nel suonare chitarra e tastiera . Molto semplice, quasi informale. Potrebbero essere due ragazzi grandi della parrocchia. Tra l'altro l'accento del cantante è Sassolese d.o.c. “Che bello” mi dico. Intorno a me c'è silenzio e attenzione, non scontato per una sagra.
Quasi tutte le canzoni sono a me sconosciute, ma la bella voce e i modi familiari del cantante mi invogliano proprio a rimanere, nonostante il freddo barbino e la mia poca previdenza nel portarmi una giacca! A fine serata mi porto a casa la voglia di riascoltare qualche brano e magari di guardare bene i testi. Uno mi colpisce particolarmente (“A muso duro”) perché mi fa venire in mente il brano di Vangelo in cui Gesù indurisce il volto e sale verso Gerusalemme (Lc 9,51): “[...] Canterò le mie canzoni per la strada ed affronterò la vita a muso duro, un guerriero senza patria e senza spada con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro [...]”.
Che dire ancora? Al prossimo concerto di A.Bertoli probabilmente ci sarò anch'io, anche per ascoltare la sua personale inclinazione al Rock che questa serata non prevedeva, in quanto memorial-tributo al padre scomparso.
Monica Manni
guarda le immagini della serata
TORNEO di GESU’ REDENTORE e PRIMA EDIZIONE “MEMORIAL GIULY”
Si è conclusa domenica 12 settembre la prima edizione del Torneo di Gesù Redentore. Una bella iniziativa che ha soddisfatto in pieno gli organizzatori che sono riusciti nell’intento di coinvolgere negli spazi sportivi della parrocchia, facendoli giocare tutti insieme, circa una trentina di ragazzi dai 10 ai 21 anni. La formula prevedeva due pomeriggi di gare -alternate tra partite di roverino, pallavolo e calcetto- con semifinali e finali nella giornata conclusiva. Venerdì 10 e sabato 11 i ragazzi iscritti al torneo si sono fronteggiati in una serie di entusiasmanti partite che hanno saputo coinvolgere i giovani in due pomeriggi di divertimento con l’obiettivo del far gruppo e gioco di squadra.Stessa formula non competitiva per la prima edizione del “Memorial Giuly” disputata invece domenica 12: un torneo di calcetto a cinque intitolato al nostro Giuliano Lugli che, come tutti sanno, ha sempre avuto una strepitosa e coinvolgente presenza tra i giovani del nostro quartiere. Gli stessi giovani della parrocchia hanno infatti fortemente voluto, e organizzato, questo momento di sport col fine di ricordare una grande persona, oltre che un grande amico per tutti. Dalle ore 16.00 alle 19.30 le cinque squadre iscritte si sono così alternate in un girone all’italiana, non competitivo, affrontandosi sul difficile campo in erba e decretando la vittoria alla squadra Legea.
Un pomeriggio all’insegna dello sport e dell’intrattenimento musicale che ha saputo coinvolgere decine di curiosi e di giovani, oltre alla gradita presenza del papà, del fratello e del nipotino di Giuly.
Nella serata stessa, al termine dello spettacolo Raccontaparrocchia presentato sul grande palco allestito in occasione della Sagra, don Lorenzo ha premiato la squadra vincitrice con una targa argentata recante la foto di tutti i partecipanti al torneo. Premio, questo, donato a sua volta dal capitano della squadra alla parrocchia, permettendo a chiunque di poter avere sempre vivo il ricordo del nostro amico Giuly.
Non ci rimane che attendere la seconda edizione dell’anno prossimo; già si pensa , infatti, ad una possibile combinazione con l’appuntamento annuale del “Super Cinque”: dal 2011 quasi certamente intitolato “Memorial Giuly”, così come ben metteva in mostra il lungo striscione di cinque metri che abbracciava parte del campo in erba su cui si è disputata la bella gara.
Michele Laurenzana
Guarda le immagini della celebrazione comunitaria di domenica
INTORNO ALLA TAVOLA
Già da vari anni alla sagra gli spazi della convivialità sono curati e seguiti con passione e con l’obiettivo di creare un clima accogliente e cordiale. Per questo ogni anno si coinvolgono i gruppi degli adolescenti attraverso i loro animatori per il servizio ai tavoli, i genitori dei bambini delle elementari per le torte da vendere, i ragazzi più grandi per il servizio al bar e la vendita dei dolci e tanti volontari per l’allestimento delle strutture, il servizio in cucina e per lo stand del gnocco e delle tigelle.
Lavorare alla sagra, come fare un servizio concreto in parrocchia, fa sentire parte della comunità permette di toccare con mano come con il poco di tanti si costruisce qualcosa di grande. Anche quest’anno è stato così e tante sono state le persone che hanno dato una mano.
La cucina ha proposto per ogni sera un menù diverso: fritto di pesce la prima sera, primi modenesi la seconda e la terza grigliata di carne. E ancora piadine, gnocco e tigelle. Tutto squisito e consumato in allegra compagnia. Ci hanno aiutato anche gli anziani degli orti per il gnocco fritto e il macellaio Alberghini e famiglia per la grigliata, segno che siamo presenti insieme ad altri nel nostro territorio e collaboriamo.
Alcune donne turche mussulmane, che risiedono nella nostra parrocchia, hanno donato dolci della loro tradizione che abbiamo venduto insieme agli altri, anche questo segno voluto per indicare che le relazioni che noi creiamo non hanno confini.
Che bello vivere in una comunità, che bello vivere la sagra!
Maria Rita, Angelo, Fosco
SEMI DI VANGELO NEL RACCONTAPARROCCHIA
Anche quest'anno noi catechisti di 3^ elementare abbiamo voluto essere presenti al Raccontaparrocchia. Abbiamo scelto di mostrare con alcune immagini la rappresentazione della Parabola del Seminatore che i bimbi hanno messo in scena per i genitori a maggio scorso. Nella presentazione, intervallata dalle parole della parabola, i bimbi rappresentavano la strada su cui cade il seme (la parola di Dio) e gli uccelli che la portano via da cuori distratti e non interessati, i sassi che rappresentano i comportamenti che fanno "seccare" la Parola nel nostro cuore (l'egoismo, la cattiveria, l'indifferenza...), le spine che rappresentano le distrazioni di ogni giorno (troppi impegni, troppi beni materiali…) che soffocano la Parola e infine il terreno buono, il cuore aperto e fiducioso nel quale la Parola dà frutti. La promessa dei bimbi è quella di fare di tutto per essere sempre terreno buono e fertile. La presentazione è stata dedicata a Giuly, catechista e grande amico, che ha lasciato un grande vuoto nei nostri cuori e a Suor Olga che in ottobre ritornera' in Brasile e che ci ha accompagnati con fede, gioia ed energia per i primi due anni di catechismo.
Roberta, Gloria, Anna, Cinzia, Rita, Elena, Valeria, Federica e i bimbi di 3^ elementare
La Grande Veglia Pasquale
Nella notte in cui Gesù risorge la Comunità, nella gioia del Signore, accoglie tre nuovi membri
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
Guarda le immagini della Veglia Pasquale --->
VENERDÌ SANTO - Liturgia della passione di Gesù e Via Charitatis
La comunità celebra in due momenti forti la passione del Signore Gesù
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
Guarda la galleria immagini --->
GIOVEDÌ SANTO - Messa nella cena del Signore
I ragazzi della prima comunione sono al centro della litugia della cena del Signore. A 12 di loro vengono lavati i piedi come Gesù fece con i suoi apostoli
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
Guarda la galleria immagini --->
Presepio vivente
Nel periodo di Natale una coppia con un neonato
Ha rappresentato la santa famiglia.
Santa Barbara – Festa dei Vigili del fuoco
Domenica 4 alla messa delle 9.30, presieduta dal vescovo Antonio, si sono riuniti i Vigili del fuoco di Modena, con le autorità, per la festa di Santa Barbara. A seguire dimostrazione e rinfresco.
Progetti ecologici
Come descrive la pagina 6 del bollettino e come si può vedere sul tetto dell’edificio parrocchiale, abbiamo iniziato a installare gli isolamenti termici e l’impianto fotovoltaico che ci daranno energia pulita e un risparmio annuale sul riscaldamento di diverse migliaia di euro.
All’inizio ci è richiesto uno sforzo per avviare il finanziamento ma, nel corso degli anni, i mutui si auto-finanzieranno. La scelta è quindi giustificata sia sul piano morale che su quello economico. I tempi però sono duri e il denaro ci viene imprestato a caro prezzo.
Per questo richiediamo il coinvolgimento di tutte le persone della Comunità che credono nei progetti pastorali, in quelli caritativi, rivolti alle famiglie in difficoltà, e nei progetti educativi per i nostri bambini e giovani, che frequentano numerosi i locali del Centro Parrocchiale.
Prestito infruttifero
Chi vuole può anche imprestare soldi a tasso zero per cinque anni, con la garanzia della fidejussione bancaria. Il mezzo è utile perché il divario esistente fra costo del denaro in prestito e interesse (così poco) attivo, lucrabile dai depositi è grande. Si impresta 100, si perde 1, si fa risparmiare a Gesù Redentore 5, riavendo 100 dopo cinque anni. L’interesse attivo migliore è spirituale. Vedi le condizioni chiare e semplici del prestito infruttifero.
Come si fa il prestito? Compilando un modulo, la Parrocchia dichiara di ricevere la nostra somma (di valore libero) a titolo di prestito infruttifero, si impegna a restituirla dopo 5 anni o, in caso di richiesta di restituzione anticipata, subito. Il sottoscrittore controfirma.
Don Gianni Michelini, il cammino dell’apostolo
Il 27 ottobre, a 71 anni, è morto don Gianni Michelini, già parroco nella nostra comunità a fine anni ’80, un prete missionario in Brasile. Ricordiamo il suo apporto missionario alla nostra realtà nata in una prospettiva missionaria. Don Michelini è vissuto ed è morto camminando libero, come un apostolo. Sul giornalino in stampa, ci sarà un ritratto.
Domenica (oggi) ore 21 nella nostra chiesa il rosario.
Lunedì 31 ore 15.15 a san Pietro in Elda il funerale.
Altri preti fra i pastori santi
La nostra comunità ha avuto altri sacerdoti defunti: Don Armando Covili, Don Gianni Ferrari (prete operaio), Don Antonio Mantovani, Don Giuseppe Guicciardi, Don Nino Ansaloni, don Galasso Andreoli (cappellano delle fabbriche); ognuno di loro ha seminato veramente
Wainer, il desiderio della pienezzaUno dei ragazzi della Casa della carità di Cognento, Wainer Casini, è morto il 18 ottobre, di sorpresa e a soli 40 anni. Ha vissuto in diverse famiglie: quella dei suoi genitori, morti presto anche loro, quella del fratello Devis negli ultimi anni, quella di Villa Sabbatini dove andava di giorno, faceva ginnastica e stava bene, quella della parrocchia dove era cresciuto. Rispondeva con sorrisi ed espressioni penetranti. Al funerale a Magreta c’erano tutti, con un dolore composto e fitto, fede genuina, canti che piacevano a Wainer, diverse preghiere e i saluti finali di più persone e giovani. E’ stato il suo sorriso e la sua combattiva voglia di vivere l’elemento che più è ritornato nelle parole e nella memoria interiore. Wainer amava la vita e gli piaceva viverla. Un suo ritratto nel giornalino in stampa.
Vi chiedo di no mandarmi in quel paese, ma mandatemi in Brasile che vado volentiere.
Oggi domenica 3 ottobre, ultimo saluto prima della partenza a Suor Olga. Domani, infatti, torna in Brasile, dopo aver fatto esperienza della fede e del servizio in mezzo a noi, in particolare ai ragazzi per due anni. Un grazie di cuor, di tutta la parrocchia di Gesù Redentore di essere testimone fiduciosa del Vangelo di Gesù. Buon viaggio, e nelle fredde sere d'inverno ci ricorderemo dei tuoi maglioni....
Guardiamo le immagini della festa di lunedì scorso alla casa della carità
BUON SERVIZIO, DIACONO ANDREA!
Sabato sera 25 settembre, in duomo, Andrea Frascaroli della nostra parrocchia di Gesù Redentore è stato ordinato diacono per l’imposizione delle mani e la preghiera del Vescovo Antonio Lanfranchi. Con lui altri sei uomini, provenienti da altrettante parrocchie della diocesi di Modena, sono divenuti diaconi permanenti insieme con un settimo, seminarista in cammino verso il presbiterato. Una grande gioia per la chiesa modenese e anche per la nostra comunità, un dono di cui essere grati al Signore, che in questi anni ha suscitato in mezzo a noi varie vocazioni, diaconali, sacerdotali e non solo.
Nell’omelia il vescovo Antonio ha sottolineato come la scelta del diaconato sia segno in mezzo alla gente di un modo d’essere opposto all’atteggiamento del ricco epulone: il peccato di quest’uomo non sta tanto nell’amore per il lusso, nella ricchezza in se stessa, quanto nel fatto di non aver dato né un’occhiata, né un gesto, né una parola, né una briciola a quel povero che stava alla sua porta. La sua è “una pigra e soddisfatta indifferenza assoluta”. Il suo peccato è non amare Lazzaro e non darsi alcun pensiero per lui (“Guai agli spensierati di Sion…” ammoniva Amos nella I lettura!). E “chi non ama” – ha detto il vescovo, ricordando la lettera di Giovanni (1Gv 3, 15) – “toglie di fatto la vita all’altro”. La vocazione del diacono ci ricorda invece che l’uomo si realizza nel dono di sé, e vivere il dono di sé significa in concreto vedere, guardare, toccare, pensare e fare tutto ciò che è possibile per farsi prossimo di chi ha bisogno.
Come poi la separazione fra al di qua e al di là, espressa dall’abisso che nella parabola divide dopo la morte il ricco e il povero Lazzaro, non è che la manifestazione di quella separazione che il ricco aveva già scelto in vita, rifiutando ogni coinvolgimento nella vita del povero Lazzaro, così al contrario il diacono ci testimonia una vita vissuta CON e PER, che si compromette, e che tiene ben unite la dimensione delle realtà temporali con quella delle realtà spirituali. Il diacono diventa così per tutti un aiuto a vivere la vita, il lavoro, le relazioni, l’impegno civile e politico, con uno sguardo rivolto verso i poveri e verso l’alto.
Significative sono state inoltre le parole di monsignor Lanfranchi riguardo al fatto che i sette diaconi ordinati uniscono al diaconato anche la loro condizione di sposati, una dimensione che può permettere loro di umanizzare il loro servizio, arricchendolo delle qualità che derivano dalle relazioni con le mogli e con i figli, così come il diaconato può aiutarli a “far risplendere la ministerialità del dono del matrimonio”.
Andrea con la moglie Gioia e i figli Cecilia, Emanuele, Francesco sono ora residenti per qualche tempo presso la Casa della Carità della parrocchia di Gesù Redentore. Buon servizio, Andrea!
Guarda le immagini dell'ordinazione
La sagra di Gesù redentore
Nel segno del cammino è iniziata martedì 7 settembre la sagra di Gesù Redentore. Il primo giorno del Triduo di preparazione ha visto quasi 100 persone dirigersi a piedi verso il santuario di Cognento, verso la fonte di quel santo, Geminiano, sotto la cui protezione è nata il 9 settembre del 2001 la parrocchia di Gesù Redentore. Il pellegrinaggio, scandito da letture dal libro dell’Esodo, ha invitato a sentirsi popolo che Dio guarda e ascolta con compassione e perciò chiama fuori dalle sue schiavitù...
ORDINAZIONE, PRIMA COMUNIONE, CRESIMA,
FESTA DELLE FAMIGLIE
Sabato 15 maggio 2010, in duomo, Daniele Bernabei è stato ordinato prete della chiesa di Modena e domenica 16 ha presieduto la propria prima messa con noi. (Guarda le immagini)
La festa della prima comunione, domenica 16, ha portato circa settanta bambini a partecipare appieno all’eucaristia. Grandi momenti e tanta gioia! Ringraziamo vivamente chi si è impegnato.
Domenica 23 circa settanta ragazzi hanno ricevuto il sacramento della confermazione: fratelli e sorelle che, compiuta l’iniziazione cristiana, testimoniano.
Domenica 30 maggio nella festa della famiglia parteciperemo alla grazia delle nostre famiglie e invocheremo su di loro l’aiuto di Dio.
Una grande gioia
L'ordinazione presbiteriale di don Daniele Bernabei, giovane
sacerdote per la Chiesa di Modena-Nonantola.
tratto da Nostro Tempo
La grande gioia di tutta la Chiesa modenese per l’ordinazione di un nuovo presbitero. Don Daniele Bernabei, 33enne originario della parrocchia di Gesù Redentore, è stato ordinato da monsignor Antonio Lanfranchi sabato scorso, 15 maggio, in Duomo, e domenica 16, nel pomeriggio, ha celebrato la prima messa a Gesù Redentore.
Una grande gioia, appunto, e una grande Grazia: don Daniele ha trovato la propria vocazione dopo la laurea, in Economia e Commercio, e una esperienza lavorativa che non hanno spento il lui la sete di Dio. Don Daniele, al termine della celebrazione, ha voluto ringraziare tutti, a cominciare dai suoi familiari e dagli amici, continuando con la comunità del Seminario, che lo ha accompagnato nella sua preparazione al sacerdozio, e agli amici sacerdoti, tra cui don Luca Fioratti che gli ha fatto indossare la casula dopo l’ordinazione.
Monsignor Lanfranchi ha avuto parole molto belle nel corso della celebrazione e ha ringraziato a sua volta il Signore per questo dono alla Chiesa di Modena-Nonantola. Il giovane sacerdote ha fatto festa con tutti gli amici e con le parrocchie che lo hanno conosciuto (oltre alla sua di origine, San Giuseppe Artigiano prima e Gesù Redentore poi, anche le comunità di Nonantola e di Spilamberto) proprio nel chiostro del Seminario, dove è stato allestito un rinfresco.
Ma la festa è continuata il giorno successivo, alle 17, alla parrocchia del Redentore con la prima messa di don Daniele. Emozionato, come ovvio, il giovane sacerdote ha voluto condividere con tutti la sua gioia e la sua passione per l’evangelizzazione, risultate già chiare nel corso delle prime parole spese da ‘don’. Insieme a don Marco Pongiluppi, parroco di Gesù Redentore, al cappellano don Lorenzo Giusti e a padre Lorenzo Prezzi, collaboratore della parrocchia cittadina e ad altri sacerdoti amici che non hanno voluto mancare all’appuntamento, don Daniele ha celebrato l’eucarestia nel giorno dell’Ascensione e poi ha continuato a stringere mani, ad abbracciare amici e parenti, a ringraziare e a essere ringraziato da ragazzi, giovani e adulti.
La festa che ha concluso la lunga giornata è stata bella e genuina, e la bicicletta che ha ricevuto in dono dai ‘vecchi’ amici contiene in sé un auspicio: quello di fare tanta strada sulle vie degli uomini. Col sorriso sulle labbra e portando la parola del Vangelo.