Canale per la messa OnLine: Parrocchia Gesù Redentore MO (inattivo al momento)
Orario Celebrazioni Gesù Redentore
Eucaristia domenicale e festiva
Sabato ore 18.00
Domenica e festivi ore 9.30, 11.15 e 19.00
Trasmettiamo il link alla pagina della Caritas in cui vengono indicati i conti predisposti per gli aiuti umanitari al popolo Ucraino: UCRAINA: FERMIAMO LA GUERRA
Libretto via Caritatis 2024 scaricalo quì
Fondi a Mediterranea: il vescovo Erio risponde agli attacchi
Arcidiocesi di Modena-Nonantola – Diocesi di Carpi
Nota informativa sull’utilizzo delle somme assegnate alla “carità del vescovo”
Le notizie diffuse negli ultimi giorni dalla stampa nazionale, con ampio rilancio sui social e sulla stampa locale, riguardanti donazioni che le Diocesi italiane erogano alla ONG “Mediterranea Saving Humans”, toccano anche l’Arcidiocesi di Modena-Nonantola e alcune mie scelte. Contro ogni garanzia costituzionale, è stata diffusa parte della mia corrispondenza privata con Luca Casarini, totalmente estranea alle indagini in corso su “Mediterranea”. Senza entrare negli ambiti di competenza della Magistratura, nella quale ripongo la massima fiducia, mi sembra opportuno diffondere questa Nota per offrire alcune informazioni relative alla sola Arcidiocesi di Modena-Nonantola.
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AVVISI SETTIMANALI
DOMENICA 27 OTTOBRE 2024
“Pellegrini di speranza”
PAPA. «IL MONDO HA SMARRITO IL CUORE.
GESÙ CI DONA IL SUO».
Mimmo Muolo
Forse non è sbagliato cominciare a leggere la nuova enciclica di papa Francesco, Dilexit nos (ci ha amati) dalla fine. E precisamente dalla preghiera del Pontefice che troviamo nelle ultime righe del testo dedicato al culto del Sacro Cuore di Gesù. Perché nella preghiera che papa Bergoglio scrive c'è il nucleo essenziale del suo messaggio. “Prego il Signore Gesù che dal suo Cuore santo scorrano per tutti noi fiumi di acqua viva per guarire le ferite che ci infliggiamo, per rafforzare la nostra capacità di amare e servire, per spingerci a imparare a camminare insieme verso un mondo giusto, solidale e fraterno. Questo fino a quando celebreremo felicemente uniti il banchetto del Regno celeste. Lì ci sarà Cristo risorto, che armonizzerà tutte le nostre differenze con la luce che sgorga incessantemente dal suo Cuore aperto. Che sia sempre benedetto!”.
Dilexit nos, infatti non è solo un testo magisteriale, ma anche una grande e appassionata dichiarazione d'amore per Colui che ci ha amato fino alla fine e che come disse a santa Margherita Maria Alacoque, nel corso delle sue apparizioni tra la fine di dicembre 1673 e il giugno 1675. rappresenta "quel Cuore che tanto ha amato gli uomini e che nulla ha risparmiato fino ad esaurirsi e a consumarsi per testimoniare loro il suo Amore” (citazione tratta dal paragrafo 121 dell'enciclica). Francesco infatti, con questa sua quarta enciclica ha un intento dichiarato. Quello di offrire a un mondo che ha smarrito il cuore, la visione del Cuore di Gesù, come centro unificante dell'amore sempre nuovo di Dio per gli uomini e per le donne di ogni tempo e come fonte da cui sgorga quella che san Giovanni Paolo II, citato espressamente, chiamava civiltà dell'amore. Contro le guerre che devastano il mondo, contro ogni inimicizia, contro le ferite inflitte al creato, scrive infatti il Pontefice, ritornare al Cuore di Gesù è l'unica strada. E a tal proposito il Papa definisce questa encilica anche come l'ideale prosecuzione del discorso iniziato con Laudato si' e Fratelli tutti.
Il documento, di agile lettura è aperto da una breve introduzione e si articola in cinque capitoli e una conclusione, raccogliendo, come preannunciato dal Papa a giugno, “le preziose riflessioni di testi magisteriali precedenti e di una lunga storia che risale alle Sacre Scritture, per riproporre oggi, a tutta la Chiesa, questo culto carico di bellezza spirituale”. Il tutto mentre sono in corso le celebrazioni per il 350° anniversario della prima manifestazione del Sacro Cuore di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque, nel 1673, che si chiuderanno il 27 giugno 2025.
Capitolo 1: il mondo può cambiare a partire dal cuore
Il primo capitolo, “L’importanza del cuore”, spiega perché serva “ritornare a parlare al cuore” in un mondo liquido nel quale siamo tentati di “diventare consumisti insaziabili e schiavi degli ingranaggi di un mercato”. Il cuore è infatti il luogo "dove siamo noi stessi”, dove risiedono le domande di senso sulla vita, le scelte, le azioni, "chi sono davanti a Dio". Il Papa sottolinea che l’attuale svalutazione del cuore nasce “nel razionalismo greco e precristiano, nell’idealismo postcristiano e nel materialismo”, così che nel grande pensiero filosofico si sono preferiti concetti come quelli di “ragione, volontà o libertà”. E non trovando posto per il cuore, “non è stata sviluppata ampiamente nemmeno l’idea di un centro personale” che può unificare tutto, e cioè l’amore. Invece, ricorda Francesco, “io sono il mio cuore, perché esso è ciò che mi distingue, mi configura nella mia identità spirituale e mi mette in comunione con le altre persone”. È il cuore “che unisce i frammenti” e rende possibile “qualsiasi legame autentico, perché una relazione che non è costruita con il cuore è incapace di superare la frammentazione dell’individualismo”. E questo ha conseguenze sociali, perché il mondo può cambiare “a partire dal cuore”.
Capitolo 2: gesti e parole d'amore di Gesù
Il secondo capitolo riporta i gesti e le parole d’amore di Cristo, che ci tratta come amici e mostra che Dio “è vicinanza, compassione e tenerezza” (ad esempio gli incontri con la samaritana, con Nicodemo, con la prostituta, con la donna adultera e con il cieco sulla strada). Il suo sguardo, che “scruta l’intimo del tuo essere”, scrive il Papa, mostra che Gesù “presta tutta la sua attenzione alle persone, alle loro preoccupazioni, alle loro sofferenze”. Egli inoltre ammira "le cose buone che riconosce in noi” come nel centurione, anche se gli altri le ignorano. Ma la sua parola d’amore più eloquente è l’essere “inchiodato sulla Croce”, dopo aver pianto per l’amico Lazzaro e aver sofferto nell’Orto degli Ulivi, consapevole della propria morte violenta “per mano di quelli che Lui tanto amava”.
Capitolo 3: la devozione al Sacro Cuore sintesi del Vangelo
Nel terzo capitolo, “Questo è il cuore che ha tanto amato”, il Pontefice ricorda come la Chiesa ha sempre riflettuto “sul santo mistero del Cuore del Signore”. Cita perciò l’Enciclica di Pio XII Haurietis aquas del 1956, sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù. Chiarisce che “la devozione al Cuore di Cristo non è il culto di un organo separato dalla Persona di Gesù”, perché noi adoriamo “Gesù Cristo intero, il Figlio di Dio fatto uomo, rappresentato in una sua immagine dove è evidenziato il suo cuore”. L’immagine del cuore di carne, sottolinea il Papa, ci aiuta a contemplare, nella devozione, che “l’amore del Cuore di Gesù Cristo, non comprende soltanto la carità divina, ma si estende ai sentimenti dell’affetto umano”. Secondo Benedetto XVI, il suo Cuore contiene infatti un “triplice amore”: quello sensibile del suo cuore fisico “e il suo duplice amore spirituale, l’umano e il divino”, in cui troviamo “l’infinito nel finito”. Il Pontefice invita poi a rinnovare la devozione al Cuore di Cristo anche per contrastare “nuove manifestazioni di una ‘spiritualità senza carne’ che si moltiplicano nella società”. È necessario tornare alla “sintesi incarnata del Vangelo” davanti a “comunità e pastori concentrati solo su attività esterne, riforme strutturali prive di Vangelo, organizzazioni ossessive, progetti mondani, riflessioni secolarizzate, su varie proposte presentate come requisiti che a volte si pretende di imporre a tutti”.
Capitolo 4: il Sacro Cuore fonte di spiritualità
Il quarto capitolo, “L’amore che dà da bere”, rilegge le Sacre Scritture, e con i primi cristiani, riconosce nel costato aperto di Cristo una sorgente per placare la sete dell’amore di Dio e “per lavare il peccato e l’impurità”. Diversi Padri della Chiesa hanno menzionato “la ferita del costato di Gesù come origine dell’acqua dello Spirito”, su tutti Sant’Agostino, che “ha aperto la strada alla devozione al Sacro Cuore come luogo di incontro personale con il Signore”. A poco a poco questo costato ferito, ricorda il Papa, “venne assumendo la figura del cuore”, ed elenca i santi e le sante che hanno alimentato questa devozione, tra gli altri. San Francesco di Sales, che raffigura la sua proposta di vita spirituale con “un cuore trafitto da due frecce, racchiuso in una corona di spine”, la già citata Santa Margherita Maria Alacoque, Santa Teresa di Lisieux che chiamava Gesù “Colui il cui cuore batteva all’unisono col mio” e che nelle lettere alla sorella suor Maria invitava a non concentrare la devozione al Sacro Cuore “su un aspetto doloristico”, ma sulla fiducia “come la migliore offerta, gradita al Cuore di Cristo”. Non poteva mancare da parte di papa Francesco un riferimento a Sant'Ignazio di Loyola, fondatore dei gesuiti, che nei suoi Esercizi Spirituali propone “di entrare nel Cuore di Cristo” in un dialogo da cuore a cuore. Infine le esperienze di Santa Faustina Kowalska rinnovano la devozione “con un forte accento sulla vita gloriosa del Risorto e sulla misericordia divina”. E anche san Giovanni Paolo II “ha collegato intimamente la sua riflessione sulla misericordia con la devozione al Cuore di Cristo”. Il Papa infine, in questo capitolo chiede “che nessuno si faccia beffe delle espressioni di fervore credente del santo popolo fedele di Dio, che nella sua pietà popolare cerca di consolare Cristo”. Perché poi “desiderosi di consolarlo, ne usciamo consolati” e “possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione”.
Capitolo 5: dal Sacro Cuore la missione di far innamorare il mondo
Nell'ultimo capitolo “Amore per amore” il Papa approfondisce la dimensione comunitaria, sociale e missionaria di ogni autentica devozione al Cuore di Cristo, che, nel momento in cui “ci conduce al Padre, ci invia ai fratelli”. Infatti l’amore per i fratelli è il “gesto più grande che possiamo offrirgli per ricambiare amore per amore”. Guardando alla storia della spiritualità, il Pontefice ricorda che l’impegno missionario di San Charles de Foucauld lo rese “fratello universale”: “lasciandosi plasmare dal Cuore di Cristo, voleva ospitare nel suo cuore fraterno tutta l’umanità sofferente”. Francesco parla poi della “riparazione”, come spiegava San Giovanni Paolo II: “Offrendoci insieme al Cuore di Cristo, sulle rovine accumulate dall’odio e dalla violenza, potrà essere costruita la civiltà dell’amore tanto desiderato, il regno del cuore di Cristo”. E sempre papa Wojtyla accostava “la consacrazione al Cuore di Cristo all’azione missionaria della Chiesa stessa, perché risponde al desiderio del Cuore di Gesù di propagare nel mondo, attraverso le membra del suo Corpo, la sua dedizione totale al Regno». Di conseguenza, attraverso i cristiani, «l’amore sarà riversato nei cuori degli uomini, perché si edifichi il corpo di Cristo che è la Chiesa e si costruisca anche una società di giustizia, pace e fratellanza». Per evitare il grande rischio, sottolineato da san Paolo VI, che nella missione “si dicano e si facciano molte cose, ma non si riesca a provocare il felice incontro con l’amore di Cristo”, servono “missionari innamorati, che si lascino ancora conquistare da Cristo”.
Conclusione: L'amore di Cristo antidoto alla febbre del denaro
Nella conclusione, papa Francesco offre la prospettiva del cammino che parte dal Sacro Cuore: "Oggi tutto si compra e si paga, e sembra che il senso stesso della dignità dipenda da cose che si ottengono con il potere del denaro. Siamo spinti solo ad accumulare, consumare e distrarci, imprigionati da un sistema degradante che non ci permette di guardare oltre i nostri bisogni immediati e meschini. L’amore di Cristo è fuori da questo ingranaggio perverso e Lui solo può liberarci da questa febbre in cui non c’è più spazio per un amore gratuito. Egli è in grado di dare un cuore a questa terra e di reinventare l’amore laddove pensiamo che la capacità di amare sia morta per sempre. Ne ha bisogno anche la Chiesa, per non sostituire l’amore di Cristo con strutture caduche, ossessioni di altri tempi, adorazione della propria mentalità, fanatismi di ogni genere che finiscono per prendere il posto dell’amore gratuito di Dio che libera, vivifica, fa gioire il cuore e nutre le comunità. Dalla ferita del costato di Cristo continua a sgorgare quel fiume che non si esaurisce mai, che non passa, che si offre sempre di nuovo a chi vuole amare. Solo il suo amore renderà possibile una nuova umanità".
PREGHIERE DEI FEDELI RIUNITI
NELLA MESSA E NELLE CASE
27 ottobre 2024 – 30^ domenica del tempo ordinario
- Padre, il cieco nato ha gridato" Gesù, abbi pietà di me ": stendi la tua misericordia sulla chiesa e fa' che lei stessa sia segno della tua misericordia per le donne e gli uomini del nostro tempo. Noi ti preghiamo
- Padre, il cieco ha chiesto " Che abbia la vista!": apri gli occhi della intelligenza e del cuore di quanti reggono le sorti delle nazioni; fa' che promuovano al più presto la pace per i popoli devastati dalla guerra. Noi ti preghiamo
- Padre, Gesù sempre ci precede sulla nostra strada: dona ai cresimandi, che oggi ricevono il dono dello Spirito, di seguirti con perseveranza e di cercare con fiducia ciò che dà senso alla vita. Noi ti preghiamo
- Padre, Gesù ha detto" Va’, la tua fede ti ha salvato" : donaci una fede salda, capace di vedere sempre la tua presenza negli eventi della nostra esistenza, una fede pronta a contemplare le meraviglie del tuo amore. Noi ti preghiamo
- Per la casa della carità e tutti i volontari della caritas perché sappiano leggere e interpretare la storia quotidiana alla luce della Parola ascoltata e custodita. Ti preghiamo per noi e per la casa della carità perché con il tuo aiuto possiamo vedere con occhi nuovi la vita quotidiana. Preghiamo
CARITAS PARROCCHIALE
Sportello d’ascolto con numero telefonico dedicato 353 4155410
- E’ ripreso venerdì 4 ottobre il doposcuola per i bambini della scuola primaria, che si terrà tutti i venerdì dalle 17 alle 19 alle opere parrocchiali. Sono 17 i bambini che stiamo seguendo.
- Dopo la pausa estiva, ha riaperto l’asilo dei nonni, il mercoledì mattina dalle 10 alle 14, realizzato in collaborazione tra parrocchia e comune di Modena.
- Continua la raccolta di alimenti presso i Conad a favore delle famiglie seguite dalla dispensa degli alimenti; in questo periodo mancano in particolare latte, biscotti, pomodoro.
- E’ di nuovo possibile consegnare alla parrocchia i buoni cuore del progetto “Sosteniamo le passioni” di Conad.
- Sta riprendendo il corso di italiano per le donne straniere che viene svolto da diverse volontarie in un rapporto 1 a 1 con la persona che desidera imparare la nostra lingua.
- Da sabato 2 novembre e poi un sabato al mese proviamo ad aprire uno spazio di conversazione di un’oretta al pomeriggio con alcune donne straniere che frequentano il corso.
- Oggi, domenica 27 ottobre, come ogni ultima domenica del mese, portiamo il pranzo preparato da un ristorante del nostro territorio ad alcune persone particolarmente fragili, che conosciamo e seguiamo. Si può contribuire sostenendo economicamente questo gesto (10 euro a pasto) oppure rendendosi disponibili a portarlo a casa, quando serve.
LA SETTIMANA DI GR
- DOMENICA 27 – 30^ del tempo ordinario
Eucaristia: 9.30 – 11.15 – 19.00
11.15 Celebrazione della Cresima
9.00 Lodi – 18.30 Vespri
- Lunedì 28 –lodi 7.30 – 9.00 Messa
- Martedì 29 –lodi 7.30 –9.00 Messa variazione di orario
- Mercoledì 30 - lodi 7.30 – 9.00 Messa
21.00 Percorso di preparazione al Matrimonio
- Giovedì 31 – lodi 7.30 – 18.00 Messa festiva anticipata della solennità di Tutti i Santi
- VENERDÌ 1 NOVEMBRE - TUTTI I SANTI
10.00 lodi – 18.30 Vespri
Eucaristia: 10.30 – 19.00
- Sabato 2 Commemorazione dei Defunti
8.00 lodi –10.30 Eucaristia per tutti i defunti
17.30 Vespri – 18.00 Messa della 31^ domenica del T. O.
- DOMENICA 3 – 31^ del tempo ordinario
Eucaristia: 9.30 – 11.15 – 19.00
9.00 Lodi – 18.30 Vespri
SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE
Sabato: 10.30-12.00 (d. Fabio)
Domenica: a partire dalle 9.30 (p. Lorenzo, d, Fabrizio)
Per altri giorni e orari ci si accordi con i sacerdoti
GR Contatti
Segreteria 059 2928147 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Lu–Ve 17-19; Sa 10-12/17-19
Oratorio 059 2928147 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Casa della carità 059 2929228 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Laboratorio taglio e cucito Me 10-12 e Ve 16-18
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